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Trento, 8 giugno 2010
«Con le scelte venete non c’entriamo»
dal Trentino di martedì 8 giugno 2010

La Provincia trentina non è responsabile delle decisioni prese sulle piste da sci che riguardano il territorio veneto. È questa, in sostanza, la risposta che il presidente Lorenzo Dellai dà al consigliere provinciale Roberto Bombarda sull’impianto di risalita, finanziato in marzo, che collegherà il versante veneto di Lastebasse con la Cima d’Agra attraverso la Val delle Lanze. Un via libera, di fatto, al collegamento tra le piste e gli impianti veneti e quelli trentini sul versante di Folgaria.

Nella sua interrogazione ha rimarcato che il progetto è un regalo agli speculatori e uno schiaffo agli amanti della natura e della montagna, ma è soprattutto un dietrofront della Provincia rispetto agli impegni assunti nel 2008. L’assessore Gilmozzi affermò infatti che sarebbe stato favorito il rilancio dell’altopiano e non l’ennesima operazione cemento ad alta quota.

Dellai nella sua risposta specifica che la giunta provinciale ha fatto proprio solo lo specifico progetto verificato in sede di valutazione di impatto ambientale (Via), comprendente i vari impianti di risalita dell’area di passo Coe, il recupero dell’ex base Nato all’Alpe di Folgaria e l’impianto Folgaria-Sommo Alto. Tra le opere autorizzate un nuovo bacino di stoccaggio dell’acqua, per l’innevamento. Quanto ai possibili collegamenti con le aree venete, Dellai conclude che «ad oggi non sono disponibili ulteriori elementi in merito».

Insoddisfatto: «Di fatto il presidente non risponde - ribatte -. Chiederò nuovi chiarimenti nel question time. Io dico che la Provincia ha preso in giro comitati dell’altopiano, associazioni e le oltre 1700 persone che avevano firmato una petizione. Il carosello con il Veneto sarà un suicidio economico per gli albergatori: con gli impianti a disposizione a Lastebasse, nessuno andrà più a dormire a Folgaria».

     

Roberto Bombarda

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